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Cass. pen. Sez. III, Sent., (ud. 27-01-2011) 13-04-2011, n. 14960Sentenza scelta dal dott. Domenico Cirasole direttore del sito giuridico Svolgimento del processoC.M. e A.L. propongono ricorso per cassazione avverso l'ordinanza in epigrafe con la quale il tribunale di Roma, sezione del riesame, ha confermato il decreto di sequestro preventivo avente ad oggetto immobili e rapporti bancari dei quali sono cointestatari disposto essendo il C. indagato di partecipazione all'associazione per delinquere, aggravata ai sensi della L. n. 146 del 2006, art. 4, per avere quale responsabile dell'area regione Europa della TIS Spa curato i profili commerciali precontrattuali dell'affare traffico telefonico e per avere concorso con il dottor M. - amministratore delegato della TIS - nel reato di dichiarazione fraudolenta mediante l'utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti emesse dalla I - Globe, prima, e Planetarium, dopo, nei confronti della TIS. Deducono congiuntamente in questa sede i ricorrenti, tramite il loro difensore, la mancanza assoluta di motivazione e l'erronea applicazione dell'art. 321 c.p.p.. Al riguardo sostengono che lo stesso giudice delle indagini preliminari esclude il profitto personale del C. e che, invece, proprio dalla lettura dell'imputazione, emerge in modo evidente come il risultato del reato abbia costituito un profitto per la Telecom Italia S.p.A. e ritengono conseguentemente che è sui beni di quest'ultima società che doveva in primo luogo procedersi al sequestro in quanto funzionale alla confisca. Si sottolinea anche che la confisca per equivalente postula l'impossibilità di identificare ovvero rinvenire i beni e le utilità provenienti da reato mentre la Telecom S.p.A., come già sostenuto dinanzi al riesame, aveva assoluta capienza dei beni di proprietà per le garanzie reali del pagamento del debito tributario.In questo contesto dunque il giudice avrebbe dovuto - secondo i ricorrenti - indicare specificamente le ragioni per procedere direttamente al sequestro dei loro beni. Per la A. si aggiunge anche che la Corte ha in più occasioni ribadito che i beni di proprietà o in possesso del terzo di buona fede non possono subire pregiudizi nascenti dal reato commesso dall'indagato e che della estraneità del patrimonio della ricorrente rispetto ai reati contestati era stata fornita ampia dimostrazione, anche mediante deposito di documentazione, in sede di riesame.Motivi della decisioneIl ricorso è fondato nei limiti louis vuitton sito ufficiale di seguito indicati.Occorre anzitutto ricordare quelli che possono ritenersi 0n1ine borse louis vuitton 37302 punti oramai fermi degli arresti giurisprudenziali di questa Corte sulla confisca per equivalente, rilevanti per la decisione in esame. Al riguardo si è già puntualizzato che:a) in caso di concorso di persone nel reato, la confisca per equivalente prevista dall'art. 648 quater c.p. può essere disposta per ciascuno dei concorrenti per l'intera entità del profitto, così da garantire l'effettiva confisca anche nell'ipotesi che uno solo degli imputati o indagati sia alfine riconosciuto colpevole (da ultimo, Sez. F, n. 33409 del 28/07/2009 Rv. 244839). b) il sequestro preventivo ha borse louis vuitton prezzi natura provvisoria, essendo strumentale alla futura esecuzione della confisca, e può pertanto essere disposto, per l'intero, nei confronti di ciascuno degli indagati, diversamente dalla confisca, istituto di natura sanzionatoria che non può in alcun caso eccedere l'ammontare del prezzo o del profitto del reato. (Sez. 2, n. 38599 del 20/09/2007 Rv. 238160).I ricorrenti obiettano anche che nella specie essendo l'illiceità del profitto riconducibile alla TIS Spa era sui beni di quest'ultima che doveva cadere il provvedimento di sequestro.L'assunto non sembra condivisibile ed anzi trova importanti indicazioni contrarie nelle motivazioni con le quali di recente le Sezioni Unite di questa Corte hanno affermato che in tema di responsabilità da reato degli enti, nel caso di illecito pluri soggettivo deve applicarsi il principio solidaristico che implica l'imputazione dell'intera azione e dell'effetto conseguente in capo a ciascun concorrente e 0n1ine borsa louis vuitton 16593 pertanto, una volta perduta l'individualità storica del profitto illecito, la sua confisca e il sequestro preventivo ad essa finalizzato possono interessare indifferentemente ciascuno dei concorrenti anche per l'intera entità del profitto accertato, ma l'espropriazione non può essere duplicata o comunque eccedere nel quantum l'ammontare complessivo dello stesso (Sez. U, n. 26654 del 27/03/2008 Rv. 239926). Nell'occasione si è anzitutto rilevato, infatti, che la responsabilità della persona giuridica è aggiuntiva e non sostitutiva di quella delle persone fisiche. Si è inoltre puntualizzato che il criterio d'imputazione del fatto all'ente è la commissione del reato a vantaggio o nell'interesse del medesimo ente da parte di determinate categorie di soggetti e che in questo caso vi è una convergenza di responsabilità, nel senso che il fatto della persona fisica, cui è riconnessa la responsabilità anche della persona giuridica, deve essere considerato fatto di entrambe, per entrambe antigiuridico e colpevole, con l'effetto che l'assoggettamento a sanzione sia della persona fisica che di quella giuridica s'inquadra nel paradigma penalistico 0n1ine louis vuitton sito ufficiale 15937 della responsabilità concorsuale .E si è di conseguenza concluso che di fronte ad un illecito plurisoggettivo deve applicarsi il principio solidaristico che informa la disciplina del concorso nel reato e che implica l'imputazione dell'intera azione delittuosa e dell'effetto conseguente in capo a ciascun concorrente. Più in particolare, perduta l'individualità storica del profitto illecito, la confisca di valore può interessare indifferentemente ciascuno dei concorrenti anche per l'intera entità del profitto accertato (entro logicamente i limiti quantitativi dello stesso), non essendo esso ricollegato, per quello che emerge allo stato degli atti, all'arricchimento di uno piuttosto che di un altro soggetto coinvolto, bensì alla corresponsabilità di tutti nella commissione dell'illecito, senza che rilevi il riparto del relativo onere tra i concorrenti, che costituisce fatto interno a questi louis vuitton portafogli ultimi .E dunque, richiamando i principi indicati, nessuna censura può evidentemente essere mossa nella individuazione del C. - indagato, si ricorda, nella qualità di responsabile dell'area Regione Europa della TIS - quale destinatario del provvedimento di sequestro, nè sull'entità di esso. A diversa conclusione si deve pervenire per la posizione della A..Vero è che in fase di sequestro possono essere aggrediti anche i beni dei terzi dei quali l'indagato abbia la disponibilità. Ma ove quest'ultima formi oggetto di espressa contestazione, il giudice del riesame non può sottrarsi dall'onere di indicare, seppure, - in maniera sommaria, gli elementi dai quali dedurre la disponibilità stessa dei beni da parte dell'indagato.L'omessa motivazione sul punto si traduce in violazione di legge che legittima l'annullamento con rinvio al tribunale per l'esame della questione.P.Q.M.LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE Annulla l'ordinanza impugnata quanto alla ricorrente A. L., con rinvio al Tribunale di Roma; rigetta il ricorso di C.M. e lo condanna al pagamento delle spese processuali.Testo non ufficiale. La sola stampa del bollettino ufficiale ha carattere legale.
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